Filiera
Il successo nella coltivazione della canapa è direttamente proporzionale all’efficienza delle filiere e alla competitività della materia prima prodotta. Le filiere di produzione e le tecniche di coltivazione e lavorazione della canapa sono estremamente importanti nel garantire prodotti di alta qualità.
Ogni fase deve attraversare processi di gestione e controllo studiati nel minimo dettaglio.
SEMINA E COLTIVAZIONE DI VARIETÀ DI CANNABIS SATIVA L.
RACCOLTA DI STELI SELEZIONATI
ESSICCAMENTO
ESSICAZIONE E TRITURAZIONE DEL MATERIALE VEGETALE
CONFEZIONAMENTO, ETICHETTATURA E STOCCAGGIO
Più in particolare, la filiera di produzione prende il suo avvio dalla germinazione e dalla crescita vegetativa. Un criterio che più di altri può influenzare la dimensione del fusto delle piante e la grossezza del canapulo è la fittezza di coltivazione.
1. La canapa è coltivata a diversa densità di investimento a seconda della finalità della coltura: per la produzione di seme, ad esempio, è suggerita una densità di circa 30-40 piante/m2.
2. È assodato che, aumentando la densità, diminuisce il diametro dei fusti e aumenta la percentuale di fibra nello stelo, oltre che la sua qualità.
La Semina
La semina avviene in primavera, tra fine marzo ed inizio aprile, quando c’è umidità sufficiente alla germinazione, che richiede una temperatura del terreno superiore a 8 - 10 °C. I criteri applicati per garantire la miglior crescita e sviluppo delle piante variano anche a seconda della risposta al fotoperiodo (zona, altitudine e temperature presenti):
IN MONTAGNA
il ciclo biologico delle piante segue un percorso caratterizzato dall'esposizione a un clima che prevede determinati sbalzi termici, con picchi più elevati nel periodo estivo, con giornate calde e nottate fresche. Le piante reagiscono al fattore ambientale raggiungendo una colorazione più violacea e fiori dalla compattezza più elevata. Un controllo rigoroso consente di evitare l’esposizione a temperature eccessive, facendo sì che le piante non vadano troppo sotto stress.
SULLA COSTA
o presso le zone marittime, è più facile incorrere in temperature molto elevate, specialmente in estate. Per questo motivo, le coltivazioni in serra incontrollate o carenti nella gestione dei protocolli possono arrivare a toccare e superare i 38 °C. In queste condizioni le piante sono penalizzate nello sviluppo e possono raggiungere livelli di THC elevati. La stessa situazione di stress può naturalmente verificarsi in presenza di temperature eccessivamente basse.
La Raccolta
La raccolta delle piante di canapa avviene tra i mesi di settembre ed ottobre, ma la scelta del periodo ideale è determinata solo a seguito di controllo e monitoraggio dello sviluppo dei cannabinoidi durante la crescita della pianta.
I fiori vengono recisi a mano dai coltivatori, che ne controllano e verificano direttamente la qualità.
Il materiale vegetale, una volta reciso, deve essere trasportato in tempi rapidi al centro di essiccazione, dove sarà fondamentale seguire una corretta modalità operativa:
- Non superare la temperatura di 46 °C nella ventilazione forzata
- Non eccedere nella durata di 48 h nel ciclo di lavorazione
- Mantenere un’umidità del 10% per ottenere un prodotto finito essiccato in maniera uniforme privo di muffe
Filtraggio
Il ciclo di lavorazione procede quindi con il filtraggio della canapa da eventuali impurità: viene effettuata la separazione dei materiali di scarto (quali piccoli ramoscelli, steli, corpi estranei) e semi. Il materiale si ritiene finito quando, terminata questa fase, raggiunge una granulometria di 1,5 mm.
Questo passaggio favorisce il successivo processo di triturazione, durante il quale la canapa viene macinata in una polvere finissima.
Segue un campionamento del prodotto finito, che viene inviato in qualità di materiale rappresentativo al laboratorio di analisi per le indagini qualitative e quantitative:
- Verifica e accertamento della presenza di eventuali contaminanti;
- Analisi della percentuale esatta dei cannabinoidi presenti;
- Verifica della presenza di metalli pesanti.
A cura del laboratorio chimico è l’estrazione del composto, l’isolamento dell’olio CDB da tutti gli altri cannabinoidi presenti e la composizione del prodotto specifico.
L’olio CBD viene miscelato per ottenere la formulazione che ritroviamo negli oli Blume: Relax (con aggiunta di CBN), Pain (con aggiunta di CBG), Flyup (con aggiunta di CBC) e Sweet Dreams (con melatonina e CBN).
L’imbottigliamento dei prodotti viene eseguito secondo le norme HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point).
Noi di Blume acquistiamo esclusivamente sotto nostra formulazione, per assicurare il controllo della filiera e la sicurezza del confezionamento.
Estrazione dell’olio CBD con ultrasuoni
Gli estratti di cannabis sono molecole idrofobiche, con cui si intendono molecole non solubili in acqua. Espellere i cannabinoidi presenti all’interno della cellula diventa pertanto un processo complesso, reso ancora più difficile senza l’impiego di solventi irritanti.
L’estrazione ad ultrasuoni è una tecnologia innovativa, made in Italy, che risolve efficacemente questo problema.
I fiori di canapa sativa vengono raccolti, essiccati, filtrati e macinati.
Il processo di estrazione ad ultrasuoni utilizza la vibrazione ultrasonica: un metodo rapido, che consente di produrre un’elevata quantità di composti attivi.
La lavorazione dell’olio CDB di Blumerax si completa diluendo l’olio essenziale così ottenuto in olio di cocco biologico.